Così come anticipato in premessa, la crisis communication scaturita nella prima fase di esplosione del fenomeno Coronavirus, ha inficiato in primis sulla personalità dell’individuo, facendo sì che quest’ultimo muti l’atteggiamento verso un brand che dal canto proprio propone vicendevolmente messaggi promozionali. Secondo un recente sondaggio da parte di Kantar, 2800 consumatori su 35000 individui costituenti l’intero campione, vorrebbero che i brand interrompessero l’attività promozionale ai tempi del Coronavirus. Più di 3 individui su 4 richiedono invece ai brand modifiche sostanziali alla comunicazione d’impresa al fine di:
Se queste dunque sono le premessi, sicuramente allora la comunicazione aziendale dovrà assumere un tono altresì rassicurante, in linea con i valori del brand, evitando per 4 consumatori su 10 toni umoristici. Esemplificativo da questo punto di vista il video di Barilla, che ha reso omaggio agli angeli della crisi, medici ed infermieri, adottando uno stile elogiativo ma sobrio, rispettoso del momento storico, ma in stretta correlazione con i valori del brand.
Nello scenario competitivo attuale, le neuroscienze e gli studi di economia comportamentale costituiscono un approccio che risponde appieno alle esigenze di mercato. Da una ricerca di Ogilvy Consulting volto ad interpretare lo scenario attuale di crisi ed incertezza, sono emersi una serie di elementi utili per le imprese al fine di ideare, programmare e realizzare nuove strategie comunicative rilevanti per l’audience del brand. “Come le Scienze Comportamentali ci aiutano a comunicare al meglio quando il mondo sembra impazzire” è disponibile qui. Di seguito riportiamo i 5 step utili per reinterpretare la comunicazione aziendale ai tempi del Covid – 19:
Vuoi saperne di più rispetto ai temi dell’attualità digital life, social network, advertising e media etc.? Consulta il nostro blog e segui la nostra pagina Facebook.