Facebook sbarca sul mercato delle criptovalute. Ecco Libra.
Annunciato per l’inizio del 2020, Libra promette scintille a detta del suo fondatore…
Ideato e concepito
già nel 2014, per anni il CEO & Founder di Facebook ha studiato il mercato
e l’evoluzione delle criptovalute. A detta degli analisti, questa è una
strategia per entrare a “piedi uniti” nel mercato dell’e – commerce e del fintech,
specie attraverso le altre piattaforme della galassia Zuckerberg.
Durante la conferenza
F8 del 30 aprile 2019, Zuckerberg ha sostenuto come ogni utente possa compiere
transazioni con ogni tipologia di commerciante nonché scambiare denaro con
amici e parenti residenti nel paese di origine.
Vediamo più nel
dettaglio quali sono le caratteristiche principali.
La trasparenza: la Libra Association, un ente no profit con sede sotto la giurisdizione dello Stato svizzero, rivestirà il ruolo di autorità centrale. Per ovviare ai naturali dubbi in merito alla trasparenza del social network (vedi il caso di Cambridge Analytics), Facebook sta raccogliendo le partecipazioni di partner come Mastercard, Paypal, Visa, Vodafone, Uber, eBay, con l’obiettivo ambizioso di arrivare 100 membri con un quantum da 10 milioni di euro a testa.
La stabilità (NO inflazione): a differenza dei bitcoin che rifiutano il concetto di autorità centrale, Facebook sta stringendo accordi con le autorità centrali per combattere reati come la frode e il riciclaggio. In questo caso, Libra si definisce come una stablecoin in quanto risulta ancorato ad un paniere di beni a difesa dalla speculazione quali i depositi bancari e i titoli di Stato.
La fiducia: è naturale che in questo modo Libra si conquisterà la fiducia del mercato, sia dal lato degli stakeholder nonché degli investitori che stanno finanziando il progetto.
Come funziona:
App wallet: Calibra. Questo è il nome dell’applicazione di
cui avremo bisogno per utilizzare Libra. Nasce un problema quindi di un
potenziale uso fraudolento dei dati degli utenti (vedi il caso Facebook –
WhatsApp del social network. Tuttavia, Zuckerberg ha assicurato che non ci sarà
alcun implementazione ai fini di ottimizzazione del targeting per le inserzioni
commerciali.
Bassi costi di
transazione: Su questo punto non
c’è chiarezza, tuttavia è plausibile immaginare che Facebook dovrà mantenere i
costi di transazione dovuto dai commercianti così che Libra possa acquisire la
loro fiducia e quindi aumentarne la relativa diffusione.
Scambio di
denaro fra privati prevalentemente nei PVS:
l’obiettivo di Facebook sta nel diffondere in primis l’utilizzo della
criptovaluta nei mercati il cui utilizzo di bitcoin è già diffuso. Ad esempio,
nel caso del Venezuela, dove si verifica un’inflazione di più di 1.000.000%, l’utilizzo
di una criptovaluta come Libra potrà riscuotere sicuramente successo in virtù
del fatto che essa non risente dell’inflazione del Paese.
Incertezza
normativa: ci si chiede se Calibra
dovrà essere trattata come un normale conto d’intermediazione oppure no.
Potere
contrattuale sul mercato dei capitali globale:
affidando la gestione ad un’associazione con sede in Svizzera, Facebook quindi
realizza uno scudo antitrust, riducendo al contempo la centralizzazione della
criptovaluta. Compito dell’associazione sarà quindi quello di mantenere l’ancoraggio
monetario. In questo modo, Facebook impone una disciplina fiscale in un settore
storicamente molto volatile.
Pagamento
degli interessi ai possessori di Libra: fra
gli analisti aleggia l’idea che Facebook potrà elargire gli interessi ai
possessori di moneta virtuale perché l’impatto che Libra avrà sul mercato sarà
tale per cui non sarà più impossibile intascare il float, ossia la quantità di
titoli sul mercato secondario soggetto a contrattazioni pubbliche.
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